Il business attorno a Camp darby: sinergie tra militare e civile.

Tra il 1630 e il 1650 i Medici decisero di collegare la città di Pisa con il nascente porto di Livorno: ecco come nasce il Fosso dei Navicelli che fino agli anni trenta del secolo scorso fu utilizzato per trasporti di materiali pesanti fino a quando non venne distrutto e reso impraticabile dai bombardamenti Usa.

Il nuovo Piano regolatore prevede uno sviluppo di tutta l’area dei Navicelli e non solo in funzione della cantieristica; sono infatti previsti nuovi insediamenti, un ampiamento del porto.
Come leggiamo sul sito www.navicelli.it la Navicelli S.p.a è una società interamente a capitale pubblico (Comune, Provincia e Camera di Commercio detengono ciascuna il 33,3% delle azioni), costituita al fine di gestire il Porto pisano, il Canale dei Navicelli e più in generale tutte le aree demaniali, su delega del Comune di Pisa con convenzione del 28 dicembre 2000.

Le attività svolte dalla Navicelli S.p.a nell’area del canale dei Navicelli riguardano l’amministrazione del patrimonio demaniale di terreni e fabbricati, l’assegnazione delle concessioni demaniali, la loro gestione e controllo. Inoltre sono previste l’esecuzione di opere di manutenzione, dragaggio ed escavazione dei fondali compresa la rimozione dei material sommersi.
Ma le mire della Navicelli spa  sono ben altre.

Ecco spuntare la Sviluppo Navicelli, un consorzio che vede raggruppati il Consorzio nautica Pisana e la Borrello spa che ha iniziato la costruzione del nuovo porto a Marina di Pisa in "un’area di 200 mila metri quadrati dove, oltre al bacino portuale vero e proprio e ai servizi strettamente collegati alla nautica sono previsti un albergo, un’area commerciale e una zona residenziale. Il porto potrà accogliere 475 imbarcazioni e si aprirà direttamente in mare", come troviamo scritto sul portale della società (http://www.portodipisa.it/).

L’Amministratore delegato della Borrello, Stefano Bottai, rappresenta altre proprietà sul litorale (alberghi per esempio) e recentemente ha offerto, per conto di Sviluppo Navicelli spa, la propria disponibilità a ospitare Ikea nell’area di sviluppo artigianale-industriale del Canale. "Per me – dice Bottai (ex consigliere comunale della DC) può venire già domani mattina. Ikea ha bisogno di 15.000 metri quadrati di territorio. Ce ne sono 80.000 disponibili nell’area dopo lo svincolo dell’autostrada, verso Sud, dietro il My Hotel, in pratica confinanti con la nuova rotonda di immissione sull’Aurelia che è stata costruita da poco".

Il Comune di Pisa costruisce infrastrutture che poi servono a società private per grandi opere speculative. Ikea è stata rifiutata a Vecchiano perchè il suo impatto era giudicato negativo sulla economica locale, ecco allora arrivare una offerta alternativa.
In questo contesto, dove gli interesi economici sono variegati e vanno dalla cantieristica all’edilizia, dagli alberghi al Porto, arriva l’ampliamento della base di Camp Darby. [vedi l’articolo "Camp Darby si allarga con l’aiuto del sindaco Pd," di Manlio Dinucci]

Nel 1990-91, durante la guerra nel Golfo, transitarono da Camp Darby 20 mila tonnellate di munizioni, altre 22 mila invece durante i combattimenti della Tempesta del Deserto. Nel 1999 per la campagna del Kosovo furono smistate 16 mila tonnellate, pari al 60 per cento degli ordigni schierati dalla coalizione atlantica. Nei giorni del Natale 1998, alla vigilia del conflitto balcanico, sui moli tirrenici sono sbarcate 3278 cluster bomb.

Camp darby è una base nevralgica per la logistica usa, lo dicono riviste e pubblicazioni statunitensi ed europee. Il disegno americano è da anni noto: trasportare armi via mare utilizzando i navicelli. Contro la ipotesi di ampliamento della base di Camp darby si espressero con ordini del giorno i Consigli Comunali di Collesalvetti e di Pisa, la stessa regione Toscana ha parlato a più riprese di riconversione della base.

Forti preoccupazioni provengono dalle associazioni ambientaliste che ricordano come l’area di camp darby sia nella lista delle zone da bonificare e si ricorda l’aumento dei tumori in prossimità delle basi militari e dei poligoni di Tiro (altro che ridente macchia mediterranea…).

A distanza di pochi anni i pacifisti istituzionali indossano l’elmetto e annusano un enorme giro di affari. Per questo il Sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, propone, per conto di interessi economici forti che hanno sorretto la sua Giunta e quella dell’Onorevole Fontanelli che l’ha preceduto, una partecipazione Usa ai lavori dei Navicelli. Uno scambio tra la militarizzazione dei territori e la nascita di un grande polo industriale.

Nel frattempo si dimentica che l’area della cantieristica, gli alberghi e i nuovi stabilimenti nell’interporto di Guasticce sono autentici laboratori della precarietà dove la forza lavoro è o interinale o a tempo determinato, dove si fa un ampio uso di cassa integrazione e dove dominano i subappalti al ribasso.

Non c’è che dire, la militarizzazione dei territori, il controllo sociale e la precarietà del lavoro e della esistenza sono gli scenari futuri per la città di Pisa e quella di Livorno. E’ questa l’idea di sviluppo del Partito Democratico.

CONFEDERAZIONE COBAS

 

Link e immagini a cura di Zeliha P.

 

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