Ennesima chiusura da parte dell’Ateneo pisano: negato dal Rettore e dal Senato un dibattito pubblico sul bilancio.

Riceviamo e pubblichiamo:
“Sul bilancio d’ateneo non c’è bisogno di alcun confronto pubblico.
Per discuterne sono più che sufficienti gli organi istituzionali
competenti”. Come studenti e precari dell’università di Pisa
registriamo con preoccupazione questa pregiudiziale chiusura del Rettore Marco Pasquali alla richiesta, avanzata durante il Senato
Accademico del 1. dicembre, di avviare un percorso pubblico di
discussione sul bilancio di previsione 2010. Abbiamo affidato la
nostra richiesta ad una mozione, condivisa con gli studenti e
sostenuta dai tecnici-amministrativi e dalla Flc-Cgil, che non ha però
raggiunto il numero di senatori necessario per essere discussa e
votata durante la seduta. I Presidi, pur d’accordo sul principio di
introdurre maggiore trasparenza e partecipazione nelle scelte
strategiche dell’ateneo, hanno deciso incomprensibilmente (o forse
no!) di non sostenere il documento, che così è stato liquidato con
parole sprezzanti dal rettore.

In una fase così delicata per l’ateneo di Pisa, schiacciato dai tagli
ai finanziamenti e minacciato dal nuovo disegno di legge Gelmini,
continuiamo a ripetere che le decisioni che riguardano il nostro
futuro devono essere prese nell’ambito di discussioni pubbliche. Tutti
gli interessati – lavoratori precari e strutturati, studenti,
dottorandi – devono avere accesso alle informazioni rilevanti e devono
potere esprimere la propria opinione sulle scelte dell’ateneo. Con
questo spirito abbiamo proposto ai Senatori e al Rettore di indire un
dibattito pubblico sul bilancio 2010 prima del 15 dicembre.

 
In quella
data il Consiglio di amministrazione voterà il bilancio, senza per
altro aver sentito il Senato come previsto dal Regolamento
finanziario: a quel punto ogni dibattito sarà superfluo. Potremo solo
constatare e subire gli ennesimi tagli – alle facoltà, ai
dipartimenti, ai fondi di ricerca, alle biblioteche, alle borse di
dottorato – e le ennesime misure contro i lavoratori – come i
contratti di insegnamento a titolo gratuito e il blocco delle
assunzioni – con cui il Rettore e il Direttore amministrativo cercano
di far quadrare conti che non tornano.

Rifiutando di discutere la mozione, decidendo ancora una volta di non
decidere, il Senato si è assunto una pesante responsabilità politica.
Si è confermato il sospetto che lo Statuto dell’università sia solo un
inutile pezzo di carta, specie là dove afferma che l’ateneo “impronta
la propria azione al metodo democratico” e “garantisce la
partecipazione più ampia e la trasparenza dei processi decisionali”.

 
Si è sanzionato lo svuotamento di potere del Senato accademico,
succube degli arbitrii del Rettore, timoroso persino di discutere la
proposta di un innocuo dibattito pubblico. A fronte dell’incapacità di
chi governa l’ateneo di confrontarsi col corpo vivo dell’università,
fatto di lavoratori e di studenti, la nostra campagna per un bilancio
trasparente e partecipato è ancora più giustificata. Per questo
andremo avanti, continuando a chiedere l’accesso ai dati del bilancio
e organizzando per la prossima settimana quel dibattito pubblico che
ci è stato negato.

STUDENTI E PRECARI DELL’UNIVERSITA’ DI PISA

Di seguito la mozione presentata questa mattina in senato:

Mozione per il Senato Accademico del 1. dicembre 2009

Il Senato Accademico dell’Università di Pisa

preoccupato delle difficoltà e delle incertezze finanziarie cui è sottoposto l’ateneo, oltre che per il proprio disavanzo, per la riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario 2010 prevista dalle leggi 133/08, 126/08 (decreto ICI), 166/08 (decreto Alitalia) e 1/09, e confermata finora dalla legge finanziaria 2010 in discussione in Parlamento;
ispirandosi ai valori fondamentali riconosciuti dall’art. 2 dello Statuto dell’Università di Pisa, in cui si afferma che l’università “impronta la propria azione al metodo democratico” e “garantisce la partecipazione più ampia e la trasparenza dei processi decisionali”;
operando nell’ambito delle proprie prerogative in materia di discussione e approvazione del bilancio annuale dell’ateneo, fissate all’art. 9, comma 3 del Regolamento di Ateneo per l’amministrazione, la finanza e la contabilità dell’ateneo e
rispettando l’art. 17, comma 2, lettera b del Regolamento di attuazione della Legge 7 agosto 1990, n. 241, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, in base al quale sono sottratti all’accesso documenti e libri contabili, ad eccezione dei bilanci approvati con delibera dei competenti organi amministrativi.

Delibera che

in data e luogo da stabilirsi, ma comunque prima del 15 dicembre 2009 e in un orario tale da garantire la massima partecipazione di tutte le componenti dell’università, si svolga un dibattito pubblico sul bilancio previsionale 2010, in cui vengano illustrati criteri e linee generali della suddetta manovra finanziaria.

Chiede che

il Rettore, il Direttore amministrativo, i responsabili degli uffici contabili e i responsabili dei centri di spesa, garantiscano la propria partecipazione attiva al dibattito;
tutti i membri del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione dell’Università di Pisa siano presenti al dibattito;
tutti i lavoratori e gli studenti dell’università siano messi in condizione di partecipare al dibattito.

Pisa, 1 dicembre 2009
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