Stefano Cucchi ucciso come Marcello Lonzi. Ecco il verbale del testimone

Ecco il verbale del testimone che vide e sentì il giovane Cucchi la notte che fu ucciso dai poliziotti. Una ricostruzione raccapricciante che mette in evidenza la sistematica "violenza di stato". Cucchi è stato ucciso come tanti altri. Questo dovrebbe servire per ricordare anche tutti quei casi che i media nazionali hanno trascurato colpevolmente. In primis il caso di Marcello Lonzi a livorno.

"C’era una porta nera con un piccolo finestrino senza
vetro, ero solo dentro la cella, e ho sentito rumori. C’era il ragazzo
e qualcuno dava calci, faceva rumore con i piedi. Sentivo che il
ragazzo era caduto in terra e stava piangendo. Poi ho guardato da quel
finestrino e ho visto che loro lo mettevano dentro la cella. Loro,
prima di pcchiare, parlavano, non capivo le parole ma la polizia diceva
di entrare dentro e il ragazzo non voleva entrare dentro. Il ragazzo
voleva sempre uscire, non so se voleva andare al bango o dal
Giudice….".

L’immigrato africano, detenuto nel sotterraneo del tribunale di Roma
nella mattinata del 16 ottobre scorso, aspettava anche lui di essere
chiamato per il processo, quando ha assistito dallo spioncino della sua
cella al pestaggio di Stefano Cucchi, il trentunenne arrestato la notte
prima alle 23.30 e morto, denutrito, disidratato, con le vertebre
rotte, traumi alla testa e sospette bruciature di sigaretta sul corpo,
all’alba del 22 nel padiglione carcerario dell’ospedale Sandro Pertini.
Per la sua morte tre medici sono indagati per omicidio colposo e
altrettanti agenti penitenziari per omicidio preterintenzionale.

Repubblica. it pubblica in esclusiva il verbale integrale
dell’interrogatorio del supertestimone che, dopo l’incidente probatorio
del 21 novembre scorso, ha ora valore di prova.

"Guarda cosa mi hanno fatto le guardie", ha confidato Stefano Cucchi al
detenuto africano. "No", ha precisato il supertestimone, "non mi ha
detto chi fossero gli aggressori e neanche ho chiesto se i carabinieri
lo avessero picchiato, ma lui non mi ha parlato dei carabinieri". Così,
si infittisce il mistero dopo i risultati dell’inchiesta del
dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che ha escluso il
coinvolgimento dei suoi uomini nell’aggressione nelle celle del
tribunale di Roma.

(Repubblica.it)

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