I Cobas intervengono in merito al problema delle stabilizzazioni: “Il Rettore divide i precari!”

Riceviamo e pubblichiamo:
Gli invisibili precari nell’Ateneo di Pisa

La loro stabilizzazione a rischio! L’obiettivo del Rettore è dividere i precari

Entro il 30 dicembre 2009, l’Università avrebbe dovuto stabilizzare i primi 30 precari per poi proseguire con le stabilizzazioni nel corso del 2010. Ma a fine Gennaio 2010, niente è stato fatto. A tutti gli effetti, il Rettore non ha rispettato gli impegni assunti alla
direzione provinciale del lavoro (DPL) quando venne sottoscritto il verbale di accordo e di stabliizzazione con i legali dei precari, nel rispetto per altro di una delibera del Consiglio di amministrazione del Maggio 2009, seguita poi da una intesa sindacale nel luglio dello stesso anno. Quindi si disattende non solo una conciliazione alla DPL di Pisa ma atti formali dello stesso ateneo.
Alla luce di questi fatti, è a rischio la stabilizzazione dei 90 precari (stabilizzazione da avvenire entro dicembre 2010) visto che per quest’anno la condizione necessaria per la stabilizzazione è non avere superato la fatidica soglia del 90% del fondo Ordinario. I precari in questione hanno permesso a facoltà, uffici , laboratori e biblioteche di erogare servizi per anni, hanno superato più prove selettive, sono stati necessari per continuare ad erogare servizi negli ultimi anni.
Esiste quindi una volontà politica di non rispettare l’accordo, con la motivazione che non si può spendere soldi per assumere nuovo personale.
Il Rettore vuole immobilizzare l’ateneo nell’attesa che il suo mandato scada, scelta ancora più incomprensibile se consideriamo che i soldi per nuove assunzioni ci sono e che se venissero fatte non determinerebbero il superamento del 90%
Ancora una volta sulla pelle dei precari rettori e baroni giocano una sporca partita. Sarebbe meglio destinare fondi e energie al rilancio dell’Ateno, per impedire la fuga dei cervelli , per potenziare i servizi e universitari e la ricerca. ma questi obiettivi ormai stridono con una gestione nepotista e privatistica dell’università che il Ministro Gelmini ha voluto con l’assenso di rettori e molti docenti.

Si rispettino gli impegni assunti, si stabilizzino i precari e entro il
2010 siano fatti i concorsi per i Precari della ricerca. I soldi ci sono!


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