Nel giardino davanti alla biblioteca, studenti, ricercatori, dottorandi e bibliotecari esternalizzati, hanno parlato a lungo della grave situazione in cui vertono le biblioteche. Quest’anno infatti l’Ateneo di Pisa ha deciso di stanziare per i servizi appaltati solo 100.000 euro a fronte dei 239.000 spesi nel 2009.
Questo comporta che le biblioteche, a breve, chiuderanno prima, molto prima. Il servizio di apertura serale è interrotto in ogni sede, solo due le biblioteche che probabilmente chiuderanno alle 21.00 (filosofia e matematica) invece che alle 23 e per tutte le altre 14 strutture, l’orario di chiusura non supererà le 18.00.
Oltre a questo per 18 lavoratori la situazione si mette molto male. 7 di questi rischiano seriamente il licenziamento, per gli altri una diminuzione delle ore, in alcuni casi di oltre il 50%.
La condanna dell’assemblea di oggi è su tutta la linea, l’amministrazione è infatti colpevole, secondo l’assemblea, sia di non saper programmare politiche a medio/lungo termine, in riferimento soprattutto alle scelte di bilancio, conseguentemente continua a tagliare servizi essenziali agli studenti, che pagano fino a 1.900 euro di tasse l’anno e adesso manda sul lastrico 18 persone, 7 di queste lasciandole senza nemmeno la speranza di un futuro.
L’assemblea ha quindi deciso di mettere in atto la prima forma di protesta, ma ne seguiranno altre, precisano gli studenti.
Dunque tutti d’accordo con il rimanere dentro la biblioteca all’ora di chiusura, tenendo aperto fino alle 23.00, ribadendo a chi comanda l’Ateneo che la scelta di chiudere prima, non è tollerabile, soprattutto se si aggiunge il problema dei lavoratori e delle loro sorti.
Alle 20.00, quando la direttrice stava per uscire e i bibliotecari stavano per chiudere, gli studenti hanno quindi comunicato la decisione e sono rimasti a studiare. Alcuni si sono intrattenuti a parlare con la direttrice, chiedendo se non pensa che anche i dirigenti "minori" debbano prender posizione, ma l’imbarazzo dell’interlocutore non ha lasciato dubbi.
A quel punto dal "palazzo" qualcosa si è mosso, l’Università ha subito contattato la ditta che gestisce l’appalto e gli ha richiesto due operatori fino alle 23.00.
Alla fine due lavoratori stasera hanno recuperato qualche ora, le ultime prima di essere sbattuti fuori.
Dal 15 febbraio, infatti, sembra che partiranno i nuovi orari, questo è stato deciso prima ancora che i lavoratori potessero chiedere spiegazioni alla dirigenza dell’Ateneo.
Infatti proprio domani i lavoratori avranno l’incontro con il direttore amministrativo, il presidente della commissione di "indirizzo e controllo" delle biblioteche e la sua dirigente, oltre che la coordinatrice delle direttrici delle biblioteche.
Vinz
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