Piazza Carrara: nota a margine dei problemi di traffico

Leggendo l’ennesima lettera dell’ennesimo solerte cittadino che si lamenta della situazione di Piazza Carrara, si prova un misto di rammarico e divertita rassegnazione. Ormai è infatti quasi divertente aprire la Nazione e tuffarsi nella ricerca di qualche intervento “giornalistico” o di qualche lettera che, in un modo o nell’altro, si lamenta della crescente “africanizzazione” della nostra città, o dell’eccessiva presenza di Rom (ricordiamo che sul suddetto giornale è comparso un articolo che annoverava la presenza di Rom sul nostro territorio tra i reati), o comunque di problemi invariabilmente ricondotti al fenomeno dell’immigrazione.
 
È difficile che la ricerca risulti infruttuosa. Ultimamente l’argomento più gettonato sembra essere quello della presenza in piazza Carrara di venditori ambulanti senegalesi, generosamente ribattezzati dalla Nazione “Vu-parcheggià” o “vu-sostà”. È di pochi giorni fa una lettera in cui un solerte cittadino si lamentava della situazione di illegalità che regna sovrana nella piazza, dove i parcheggiatori ufficiali sono affiancati da quelli abusivi.
 
Ma ancor più si lamentava dell’inefficienza di questi ultimi. Aveva infatti parcheggiato la macchina fuori dalle strisce blu, e pur avendo avuto rassicurazioni dai parcheggiatori abusivi, aveva ugualmente ricevuto una multa. Roba da non crederci: non solo ci sono i posteggiatori abusivi, ma non sanno nemmeno fare il loro lavoro. Il Comune dovrebbe far qualcosa.
 
Oggi è la volta di Giuseppe Macchi, nientedimenochè presidente della sezione pisana di Italia Nostra, che ci racconta un altro fattaccio accaduto in quel di Piazza Carrara. Mentre passava con il suo “ecologico mezzo di trasporto” (la bicicletta) in Piazza Carrara, è stato costretto a scendere dalla sella e proseguire a piedi, perché la piazza era così gremita di macchine da rendere impossibile il passaggio.
 
La colpa di chi è? Ma naturalmente dei parcheggiatori abusivi che, in barba a qualsiasi regola, “si sbracciano, segnalano, chiamano e si danno da fare per aumentare ancora il vergognoso accatastamento”. Il vergognoso accatastamento. Non manca un simpatico accenno a Napoli: “Ma i posteggiatori abusivi ci sono ancora a Napoli? Credo di no”.
 
Non ci sono a Napoli, dico, a Napoli, e ci devono essere a Pisa?
Dicevamo all’inizio che leggendo lettere del genere alla divertita rassegnazione si mischia il rammarico. Al rammarico si mischia anche la rabbia. Rabbia nel vedere un problema reale e grave come quello di persone costrette a svolgere lavori umilianti e rischiosi per non morire di fame (non quello delle macchine in doppia fila), ridotto a chiacchiera di paese, a bigotta lamentela per una multa subita o per un intralcio alla circolazione, quando non addirittura a un problema di ordine estetico.
 
J. Bonnot
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