L’ordinanza razzista denominata "antiborsoni" ha creato diversi effetti a
cascata, non ultimo quello di far sentire protettore dell’ordine pubblico e
paladino della giustizia qualsiasi pubblico ufficiale che vede moltiplicare
la possibilità di esercitare il proprio micropotere creando dispositivi di
ocntrollo ad hoc.
E così anche i controllori degli autobus urbani, diepndenti di una azienda
a capitale pubblico, non hanno trovato di meglio che salire sulla LAM rossa
(proveniente dal parcheggio di via Pietrasantina) in tre e insultare
pesantemente tre ragazzi senegalesi rei di aver timbrato il biglietto solo
dopo la loro salita.
I toni erano del tenore "chiama ora il tuo avvocato, l’ho visto in Piazza
dei Miracoli", "questo biglietto non vale niente, te lo strappo, ti faccio
identificare
e ti faccio il verbale".
La seconda minaccia ha avuto seguito e al rifiuto dei ragazzi di scendere
dall’autobus uno dei controllori ha preso gli ombrelli che uno dei ragazzi
aveva con sè e li ha scagliati fuori.
Solo la presenza di una cittadina antirazzista ha impedito che l’ennesima
provocazione razzista degenerasse in scontro e successiva identificazione
da parte della polizia -e notifica di espulsione o che diventasse
l’ennesima notizia di aggressione di controllori.
Non rimane che tenere alta la vigilanza antirazzista..
cascata, non ultimo quello di far sentire protettore dell’ordine pubblico e
paladino della giustizia qualsiasi pubblico ufficiale che vede moltiplicare
la possibilità di esercitare il proprio micropotere creando dispositivi di
ocntrollo ad hoc.
E così anche i controllori degli autobus urbani, diepndenti di una azienda
a capitale pubblico, non hanno trovato di meglio che salire sulla LAM rossa
(proveniente dal parcheggio di via Pietrasantina) in tre e insultare
pesantemente tre ragazzi senegalesi rei di aver timbrato il biglietto solo
dopo la loro salita.
I toni erano del tenore "chiama ora il tuo avvocato, l’ho visto in Piazza
dei Miracoli", "questo biglietto non vale niente, te lo strappo, ti faccio
identificare
e ti faccio il verbale".
La seconda minaccia ha avuto seguito e al rifiuto dei ragazzi di scendere
dall’autobus uno dei controllori ha preso gli ombrelli che uno dei ragazzi
aveva con sè e li ha scagliati fuori.
Solo la presenza di una cittadina antirazzista ha impedito che l’ennesima
provocazione razzista degenerasse in scontro e successiva identificazione
da parte della polizia -e notifica di espulsione o che diventasse
l’ennesima notizia di aggressione di controllori.
Non rimane che tenere alta la vigilanza antirazzista..
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