Convocata la manifestazione contro l’ordinanza antiborsoni per il 18 Aprile

 
Pisa, 6-4-09. Il C.AS.TO, Coordinamento delle Associazioni Senegalesi in Toscana, attraverso una conferenza stampa significativamente convocata sotto la torre pendente, ha lanciato la manifestazione contro l’ordinanza antiborsoni che si svolgerà a Pisa il 18 aprile 2009.
Dopo mesi e mesi in cui si sono alternati inseguimenti da parte delle forze dell’ordine e presidi di solidarietà, appelli contro la ormai famosa ordinanza e apprezzamenti da parte dei commercianti, assistiamo oggi ad un fatto nuovo. Sono infatti le stesse associazioni e comunità senegalesi della Toscana a convocare una manifestazione che si annuncia già grandissima. Nonostante l’approvazione, e la conseguente applicazione dell’ordinanza, sono infatti continuate le assemblee e le iniziative volte a contrastare su tutti i fronti possibili il provvedimento: dai presidi al Duomo alle cene di solidarietà, dai tentativi di dialogo con il Comune fino al ricorso al Tar di Rebeldia e Africa Insieme. Tantissimi, insomma, i tentativi di farsi sentire da parte di tutti coloro che non vogliono un provvedimento applaudito da Forza Nuova e preso a modello dalla giunta di centro-destra di Viareggio. A tutte queste voci si aggiunge oggi quella, particolarmente significativa, del C.AS.TO.
 
Riportiamo di seguito il documento di convocazione della manifestazione:
 
L’ordinanza antiborsoni, varata dal Comune di Pisa nei giorni scorsi, colpisce duramente il lavoro centinaia di ragazzi stranieri, che al Duomo, sotto la Torre Pendente, nel litorale pisano o in altri luoghi turistici sono costretti alla vendita ambulante per vivere.
L’ordinanza antiborsoni è stata firmata senza consultare le comunità immigrate, le associazioni, i rappresentanti degli stranieri. Dopo la firma dell’ordinanza, la Polizia Municipale ha impedito l’ingresso al Duomo di decine di venditori: sono stati controllati, fermati e bloccati solo i cittadini stranieri, indipendentemente da “borse” e “borsoni”. E in una città storicamente all’avanguardia nella cultura della solidarietà, abbiamo visto il triste spettacolo della criminalizzazione e dell’esclusione degli immigrati.
Molti venditori non hanno un permesso di soggiorno: non possono cercare lavoro, non possono firmare un contratto di assunzione, non possono andare al collocamento pubblico. Sono fantasmi giuridici, a cui le leggi italiane non offrono occasioni per emergere, per vivere una vita regolare.
Le comunità immigrate di Pisa da sempre hanno cercato di affrontare la questione della vendita ambulante, partendo proprio dalla regolarizzazione, dai percorsi di inserimento lavorativo. È questo l’unico modo per affrontare i problemi in modo efficace, giusto, rispettoso dei diritti di tutti.
L’emanazione dell’ordinanza non ha tenuto conto dei numerosi stranieri ed italiani che in questi mesi con appelli, articoli sulla stampa locale, presidi, manifestazioni chiedevano l’apertura di un tavolo di mediazione istituzionale. L’atto del Sindaco di fatto impedisce a moltissimi giovani migranti l’unico modo che hanno per vivere. Ora queste persone sono alla fame, non sanno come mangiare, come pagare l’affitto, come sopravvivere. Noi chiediamo che riparta il dialogo tra l’amministrazione comunale e le comunità straniere. Chiediamo che si trovino, insieme, le soluzioni più giuste per tutti. Proprio per questo, è indispensabile l’apertura di un tavolo tra l’amministrazione comunale e la comunità Straniere colpita drammaticamente dal provvedimento per trovare una immediata soluzione al problema e l’immediato ritiro dell’ordinanza anti-borsoni.
 
Il C.AS.TO, il Coordinamento delle Associazioni Senegalesi in Toscana, convoca per questi motivi a Pisa una manifestazione regionale il giorno 18 aprile alle ore 15 da p.zza S. Antonio a P.zza Manin, invita tutte le comunità dei migranti, le associazioni, i sindacati, il movimento antirazzista tutto alla partecipazione.
 
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