Rebeldia, una soluzione c’è. Anzi 7

Pisa – Si è tenuta presso il centro
“Maccarone” nel quartiere Sant’Antonio, un’assemblea aperta ai cittadini sui
problemi riguardanti la circoscrizione 4.
La
Presidentessa

della circoscrizione,
la Dott.essa Mango, coadiuvata dal vicepresidente del consiglio
circoscrizionale, voleva costruire un momento di dibattito con la gente, per
comprendere le ragioni “dell’insicurezza” tanto propagate dai media locali.
Naturalmente nel calderone  non poteva
non finirci il Progetto Rebeldia, che per la sua attività a sostegno di una
integrazione reale fra le componenti che vivono il quartiere, è stato messa
sotto processo. L’accusa è quella di supportare tutta una serie di
comportamenti “illeciti”, e di farne da cassa di risonanza. Probabilmente, se
non ci fosse stato il progetto di trasferimento del CPT ora, Rebeldia godrebbe
di altro sostegno in virtù del lavoro profuso, specialmente con i migranti. Ma,
purtroppo, il Comune di Pisa non la pensa così.

Nonostante il quartiere offra pochi servizi
per la gente che vi vive, le autorità locali hanno deciso che il miglioramento
qualitativo della zona passi tramite uno spostamento della centrale dei bus e
la costruzione di nuovi parcheggi. La stampa, però, denuncia ben altro;
Denuncia di gente che orina per strada, di danneggiamenti e violenze.

In città esiste un solo dormitorio pubblico(a
malapena una trentina di posti), e chi non vi entra  sta in strada e specialmente in stazione. Per
farsi una doccia bisogna pagare, non vi sono bagni pubblici. Probabilmente alla
destra danno fastidio anche le badanti rumene che si ritrovano sotto il capolavoro di
K. Haring, o i filippini che si ritrovano in zona borsa.

Nei vari interventi che si sono succeduti,
tra cui l’architetto Alessandro Baldassarri, Monica Zoppè per il GASP, e
Buontempelli per Africa Insieme sono emersi tutti questi aspetti. Baldassari ha
esposto le 7 alternative progettuali a costo pressoché zero in cui trovano
spazio sia lo spostamento della stazione dei bus e sia la continuazione del progetto
Rebeldia.
La Zoppè
ha messo in risalto la funzione sociale di uno spazio come Rebeldia che offre
occasioni di incontro “dai bambini agli anziani”. Buontempelli ha denunciato le campagne denigratorie e false operate dalla stampa. Ha denunciato
come non vengano tenute in conto le statistiche ed i dati ufficiali, che non
danno adito agli allarmismi. Sussiste, invece, un grave deficit nell’intervento
sociale sul territorio.
La
Presidentessa Mango

è intervenuta precisando che la circoscrizione ha dato il suo avallo al
progetto ben prima dell’insediamento di Rebeldia e che comunque lavora per una
soluzione che rispetti l’operato fin qui svolto dal cartello di 24 associazione
da cui Rebeldia è formata. Ha rilanciato l’idea della “Casa elle Associazioni”,
convenendo sull’utilità delle proposte progettuali messe in piedi da Rebeldia.

Nel frattempo, una decina di persone di
Alleanza Nazionale sceglievano la via più populista, offrendo un volantinaggio
di protesta sulle condizioni del quartiere. Scortati da un ingente gruppo di
forze dell’ordine, nel giro di poco, dopo aver rilasciato le interviste si sono
sciolti. Forse avrebbero fatto meglio ad ascoltare le proposte.

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