Tensione in comune: AN contro “città sottili”, presidio antirazzista contesta A.G.

presidio antirazzista

Contestato duramente il presidio di Azione Giovani sotto il
Comune.

Oggi
(31-1-08) in consiglio comunale c’è stata una discussione sulla vicenda che ha visto
coinvolti 94 macedoni e kosovari inquisiti e sbattuti fuori dal progetto “Città
sottili” per le note vicende che li hanno visto coinvolti in una pesante rissa.

La
destra ha attaccato con forza la Giunta comunale sul progetto “Città sottili”,
intervenendo nel dibattito con numerose interrogazioni mirate a identificarlo
come un progetto fallimentare che mette a repentaglio la sicurezza della città.
Ottica sostenuta anche dal “Tirreno”, che ha parlato di “guerra etnica” invece
che di rissa e che ha lanciato l’allarme per 
una “nuova ondata di violenza” in città

Per
l’occasione si è mobilitata anche Azione Giovani, che si è presentata sotto le
Logge dei Banchi con dei volantini razzisti inneggianti alla sicurezza perduta
nella città di Pisa. Presidio che è stato duramente contestato da molti antifascisti,
che hanno tentato di evitare che la questione rom fosse volgarmente
strumentalizzata dall’estrema destra per provocare ulteriore allarmismo e per
le solite dinamiche elettoralistiche.

D’altronde,
anche in consiglio comunale la destra ha avuto veramente poco spazio, a partire
dalla difesa a spada tratta da parte del sindaco Fontanelli in persona del
progetto “Città sottili” che, nonostante le difficoltà ed i pochi finanziamenti
rappresenta l’unico progetto italiano di inclusione sociale delle famiglie rom
che rientra nelle linee guida strutturate dall’Unione Europea.

Il
progetto “Città sottili” sicuramente avrebbe bisogno di essere ampliato, di
essere strutturato in modo da poter accogliere molte più persone, assicurando
costantemente servizi sociali, sanitari, scolastici, soprattutto considerando i
dati in costante progresso per quel che riguarda l’inserimento lavorativo e la
lotta al lavoro nero, la scolarizzazione, il numero di permessi di soggiorno.

Tutti
dati che la maggioranza in Consiglio comunale ha ripetutamente riportato e di
cui si è vantata, anche se ha accuratamente evitato di far parola sul destino
dei 94 esclusi dal progetto. Macaluso, assessore alle politiche sociali, aveva
dichiarato che “chi non rispetta le regole stabilite non può restare
all’interno di un progetto condiviso”, nell’ottica per cui “le responsabilità
penali vanno pagate individualmente”, senza preoccuparsi di tempi giudiziari e
diritti alla difesa che, nonostante le buone iniziative sociali, sembrano
precluse a quei dannati della terra, ai cittadini di serie B dei campi nomadi.

Una
nota positiva si può leggere nell’impegno della Giunta a che sia garantito il
proseguimento della frequenza scolare dei 49 bambini coinvolti nell’esclusione
da “Città sottili”.

 

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