Il Dalai Lama accusa la Cina: 140 Tibetani massacrati. Poi smentisce in parte

Parigi – Mentre i giochi continuano a regalare ai moltissimi spettatori emozioni agonistiche e sportive il silenzio sulla repressione cinesein Tibet viene nuovamente spezzato dal Dalai Lama. Inun’intervista al primo canale tv francese, Tf1, il leader spiritualetibetano in visita a Parigi ha nuovamente accusato Pechino di non"rispettare in alcun modo lo spirito olimpico". Il Dalai Lama aveva iniziato a criticareapertamente Pechino mercoledi’ durante un incontro al Senato. 

Mal’accusa che il Dalai Lama rivolge ora è ancora più dura e pesante.Secondo il leader religioso la Cina continuerebbe ad arrestare civiliin Tibet, sottoponendoli a torture che conducono spesso alla morte. In particolare la notizia che ha fatto scalpore è l’accusa verso l’esercito cinese di aver sparatosulla folla il 18 agosto scorso nella regione di Kham, nell’est delTibet. Secondo il leader spirituale buddista, sono stati uccisi circa140 tibetani, bilancio che "deve essere confermato".

Lo ha dichiaratoin un’intervista a Le Monde sul numero in edicola oggipomeriggio. Il leader tibetano si trova a Parigi per una visita edomani incontrerà dei componenti del governo francese. Nel pomeriggioil Dalai Lama ha voluto smentire in parte l’intervista, con uncomunicato del suo ufficio stampa. "Ho avuto notizia della repressione,ma non posso confermare il numero di vittime".

Il Dalai Lama ha poi denunciato che dall’inizio delle sommosse il 10marzo scorso ”testimoni affidabili hanno potuto constatare che 400persone sono state uccise nella sola regione di Lhasa. Uccisi da colpidi arma da fuoco, mentre manifestavano disarmati”. ”Se consideriamotutto il Tibet, il numero delle vittime è sicuramente più elevato.Diecimila persone sono state arrestate, però non sappiamo se sianostate incarcerate” ha aggiunto.

Secondo il premio Nobel per la Pace, l’esercito cinese starebbecostruendo ”dei veri accampamenti militari”. ”La presenza militarein Tibet è antica, ma la frenesia di nuove costruzioni, nelle regionidell’Amdo e del Kham, mi fa dire che questa colonizzazione da partedell’esercito è destinata a durare”. Per il Dalai Lama, ”non è stataregistrata alcuna apertura” nelle discussioni con Pechino. ”Dopo lesommosse di marzo e i Giochi Olimpici avevamo creduto a dei segnalipositivi. Il nostro entusiasmo è però calato rapidamente. I nostriemissari si sono scontrati contro un muro”, ha concluso.

Nonostante il carattere prettamente religioso della visita in Francia,iniziata in modo molto discreto lo scorso 11 agosto – nessunapersonalità di Stato lo aveva accolto all’areoporto – domani il leadertibetano incontrerà diverse personalità francesi: il ministro degliEsteri Bernard Kouchner, il segretario di Stato ai diritti umani RamaYade e la moglie del presidente Carla Bruni-Sarkozy. L’incontro siterrà in occasione dell’inaugurazione di un tempio buddista vicino aLodeve nel dipartimento dell’Herault. Ieri Pechino aveva chiesto allaFrancia di gestire "con prudenza" la questione "importante e sensibile"del Tibet durante il faccia a faccia col Dalai Lama.

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