Contributo di un operaio della Giopescal che entro fine anno perderà il posto di lavoro


Riportiamo di seguito un contributo inviatoci via mail da uno dei 100 operai che, entro fine anno, perderanno il posto di lavoro alla Giopescal di Livorno: A proposito di GIOPESCAL, impresa livornese che chiude il 31 dicembre 2008, UN GRANDE PERSONAGGIO:

In un’epoca in cui si credeva che la magia fosse scomparsa dalla faccia della terra, ecco apparire in quel di Genova un uomo che aveva il potere di tirare fuori soldi dai pesci morti e congelati, il signor Aldo.


Questi, in breve tempo, grazie ai suoi poteri, conquistò un regno, il reame di GENEPESCA, si circondò di operosi operai e fidate persone ed il benessere circolava fra tutti.
Durante questi anni felici crebbe e diventò uomo il principe ereditario Giancarlo, un uomo dallo sguardo perennemente nascosto da occhiali scuri e dall’aspetto perennemente imbronciato.
Il principe ereditario Giancarlo si convinse con l‘andare del tempo che insieme al reame di Genepesca, nel frattempo trasformatosi in GIOPESCAL, dal padre avesse preso anche il potere magico di far soldi dalla morte di pesci, crostacei e molluschi.
In un delirio di onnipotenza fondò l’impero di GIOLFO & CALCAGNO, la società che realizza e rende possibile ogni guadagno, di cui era l’immusonito e brontolone unico signore supremo.


Al suo insediamento, come un novello faraone, si circondò di nuovi collaboratori e consiglieri “fidati”: Silvano, il direttore aziendale Extralarge; Bengalino, la Grande Lingua – si prosternava davanti al suo signore per evitare che i suoi piedi si lordassero nella polvere dei piazzali o che si bagnassero nelle pozze piovane, e fu il primo ad abbandonarlo nel momento del bisogno; e il siculo Mondìa, il traghettatore di molte pedane.
Ma dopo una parentesi felice, non riuscì a vedere, forse a causa degli occhiali da sole, che era in atto un declino. Provò ad usare i suoi poteri magici, ma il declino divenne valanga e Giancarlo divenne il mago di Genova della GIOLFO & CALCAGNO, la società che fa sparire ogni TUO guadagno!
A quel punto capì che la sua magia era solo pura illusione e mise in scena la sua sparizione!


Ad ogni interrogazione dei suoi industriosi ed operosi operai lui rispondeva “Stiamo lavorando per voi, siamo tutti una grande famiglia!“. Ogni volta che i suoi familiari lo cercarono lui si negò, da allora più nessuno lo vide mai!
Così rimarranno per sempre impresse nella memoria storica le sue ultime umanissime parole famose sulla condizione dei suoi numerosi familiari-operai: “ME NE FREGO” Amen!!!


Tratto da: LE CRONACHE DI CERNIA
Scritto da: Octopus Vulgaris
PANGASIO EDITORE Livorno dicembre 2008

 

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