Riportiamo di seguito il comunicato dell’Assemblea Antirazzista a proposito dell’occupazione dell’ex-asilo a Ghezzano:
LE FAMIGLIE DEL CAMPO DELLE BOCCHETTE OCCUPANO UN EX-ASILO A GHEZZANO
Più di un mese fa il sindaco Filippeschi emanava un’ordinanza di sgombero per tutti gli insediamenti abusivi nel comune di Pisa, senza prevedere alcuna alternativa per le famiglie che vivevano nelle baracche. Alle numerose proteste della Pisa antirazzista, associazioni, collettivi, singoli cittadini, sono seguite le lacrime di coccodrillo del sindaco, che si lagnava con il presidente della regione Martini del sovraffollamento di migranti nella nostra città.
In una situazione di stallo, data dall’evidente inapplicabilità dell’ordinanza, ci ha pensato la pioggia a smuovere la situazione: l’allagamento del campo delle Bocchette, solo l’ultimo e più grave di una lunga serie durante questo inverno piovoso, ha creato una vera e propria emergenza umanitaria e ha reso disumane le condizioni di vita all’interno del campo.
Oggi le circa 15 famiglie sfollate (in totale una cinquantina di persone), dopo che il comune di Pisa e la Società della salute gli hanno sbattuto la porta in faccia affermando di avere “questioni più gravi di cui occuparsi”, hanno occupato un ex-asilo in via Puccini a Ghezzano, sfitto da qualche anno e di proprietà della società municipalizzata Gest, partecipata dal comune di San Giuliano. Immediatamente sono stati attivati i contatti con il comune che, tramite l’assessore alle Politiche sociali e in accordo con la prefettura, ha concesso l’utilizzo della struttura per il periodo dell’emergenza.
Ma ciò che le famiglie che hanno occupato rivendicano e rivendicheranno non solo presso il comune di San Giuliano, ma anche presso quello di Pisa, la Provincia e la Regione, non è solamente il diritto ad un tetto sulla testa in una situazione emergenziale. In questi mesi di mobilitazione antirazzista a Pisa abbiamo potuto toccare con mano come la vita nei campi sia una continua emergenza, un continuo oltraggio alla dignità di uomini, donne e bambini, che lavorano, studiano, vivono in questa città. Sfatando uno dei più diffusi luoghi comuni secondo cui agli “zingari” farebbe addirittura piacere vivere in baracche di fortuna, senza acqua corrente, senza luce, in mezzo ai topi, queste famiglie oggi dicono che non torneranno al campo, come del resto impone l’ordinanza del sindaco; lotteranno invece in ogni sede per il loro diritto alla casa.
Emergenza al campo delle bocchette: Intervista a Simone dell’Assemblea Antirazzista
Gli abitanti del campo delle Bocchette occupano un asilo dismesso a San Giuliano