Lampedusa, a fuoco il Cie. Protesta dei migranti contro il rimpatrio.

Lampedusa – La situazione di tensione che covava da alcuni giorni nel Cie di Lampedusa è sfociata questa mattina in alcuni scontri tra i migranti e le forze dell’ordine, che hanno chiamato rinforzi. Secondo le prime informazioni alcune persone sarebbero rimaste ferite.
I tafferugli sono scoppiati dopo che ieri un gruppo di circa 300 tunisini aveva cominciato lo sciopero della fame per protesta contro il trasferimento di 107 loro connazionali a Roma, in vista del rimpatrio coatto.

Nella struttura, trasformata nelle settimane scorse dal Viminale da Centro di Prima Accoglienza e Soccorso a Centro di identificazione ed Espulsione, si trovano in questo momento 863 immigrati, in gran parte tunisini.
Un incendio è divampato nel Cie di Lampedusa dove questa mattina sono avvenuti scontri tra un gruppo di migranti e forze dell’ordine, che hanno fatto anche uso di lacrimogeni. Le fiamme avrebbero distrutto la palazzina centrale. Ad appicare il
rogo, secondo le prime informazioni, sarebbero stati gli stessi
clandestini. Una nuvola di fumo si leva alta dai capannoni di Contrada Imbriacola, dove ha sede il centro, ed è visibile anche dal paese. La struttura in questo momento è presidiata da polizia e carabinieri in assetto antisommossa.

Ricordiamo che a fine gennaio una forte protesta era esplosa, poi sfociata nella fuga di massa dal cpa e in un corteo al fianco dei cittadini solidali di Lampedusa. La questione è stata poi messa a tacere, ma è evidente che il lager creato sulla piccola isola è inaccettabile, prima di tutto per i soggetti che vi sono destinati, ma anche per chi vive ogni giorno ai suoi margini.[red.]

Fonti: Ansa, ADNkronos

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