Macerie

207 morti, una strage che sembrava addirittura annunciata, molti degli edifici pubblici completamente distrutti, tra i più gravi una casa dello studente, che non era a norma, una tomba per quattro studenti. La beffa del grande ospedale inaugurato nel 2000 e reso inagibile al 90%. Tutto questo in un territorio sismico, dove si sa per certo che le scosse colpiscono spesso e pesantemente, dove gli abitanti da due mesi dormivano vestiti e si ritrovavano in strada appena vedevano muoversi le pareti di casa. Anche quella stessa notte prima della tragedia, gli ultimi a rientrare nelle case dopo una evacuazione generale, erano tornati nei letti intorno alle 1.00.

Vi inoltriamo questo articolo degno di nota, tratto da Carmilla on line ,di Alessandra Daniele intitolato: "Macerie":

<In Abruzzo più di un centinaio di morti, e decine di migliaia di senzatetto. In Parlamento il solito accordo bipartisan: ”questo non è il momento delle polemiche”. Certo, sarebbe assurdo parlare di norme antisismiche dopo un sisma. Parliamo di norme antiforfora.

Poi magari diamo fuoco anche alle baraccopoli degli abruzzesi sfollati come facciamo con quelle dei rom.
Questo non è il momento di parlare di speculazione edilizia, incuria, ecomafia, corruzione, per riflettere su quanto sia appropriata la definizione "condono tombale". È il momento di dare al governo la possibilità di sfruttare la tragedia come ennesimo spot "sociale" per le elezioni europee.
Qualcosa tipo la strappona sdraiata sulla monnezza che ringrazia il governo di avere "ripulito Napoli", ma più in grande, e a reti semi-unificate.
I pezzi grossi da Vespa, il gran sacerdote del Cordoglio Controllato, l’imbalsamatore capo d’ogni tragedia da mummificare nella retorica istituzionale.
Gli sfigati al tavolo tondo da seduta spiritica di Lerner e Gruber, accanto all’inquietante materializzazione dell’ectoplasma di Zamberletti.
Questo non è il momento di dare la colpa ai colpevoli, di attribuire le responsabilità ai responsabili.
È il momento di intervistare gli esperti, e domandargli basiti e increduli come sia possibile aspettarsi un terremoto in un paese che da sempre trema come un parkinsoniano all’ultimo stadio.
Ci faranno una puntata di Voyager. Lo chiederanno a Titor, alla setta dei Cugini di Satana, al sagrestano di Rennes-le-Château: com’è possibile aspettarsi un sisma in zona sismica?.. Questo non è il momento di chiedere conto a chi costruisce palazzi con lo zucchero a velo al posto del cemento, sarebbe indelicato verso chi sotto le macerie di quei palazzi c’è morto. Il loro ultimo desiderio è stato di certo un accordo bipartisan in Parlamento che evitasse le polemiche.
Questo è il momento di ravanare tra le macerie delle vite altrui, a caccia di reperti strappalacrime da esibire alle telecamere, e poi accusare di sciacallaggio chi quelle vite le avrebbe volute salvare.
Questo è il momento di pregustare il business per la ricostruzione, condito dalla deregulation del nuovo piano casa.
È il momento di preparare il prossimo condono tombale
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Vinz

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