Galleria foto. Pisa_Stamani si è svolto un presidio dei precari della ricerca e della didattica, in concomitanza con il consiglio di facoltà di lettere e filosofia. In via Santa Maria di fronte all’entrata di Palazzo Quaratesi si sono dati appuntamento molti precari, alcuni studenti e non sono mancati i sindacati: la Flc-Cgil e i Cobas. L’appuntamento era per le ore 11.00, ma già dalle 10,30 si è iniziato a vedere i primi precari. Non sono mancati stampa e giornali. C’è da rilevare che i precari presenti non erano solo quelli della facoltà di Lettere, questo perchè il consiglio di stamani aveva un elevato significato politico visto che è il primo a proclamare i vincitori dei bandi per i corsi non andati deserti (almeno 25 sono quelli rimasti senza domanda).
Dopo un primo volantinaggio, rivolto soprattutto ai docenti che si apprestavano ad entrare in consiglio, il presidio si è spostato all’interno dell’aula appena prima dell’inizio della seduta, giusto per leggere un comunicato e lasciare proseguire i lavori.
I precari infatti avevano avvertito già dal giorno prima: "Si precisa sin da ora che l’Assemblea ha deciso di esercitare ogni pressione possibile sul CdF, ma garantirà in ogni caso il suo regolare svolgimento. Nel caso che domani il CdF di Lettere decida comunque di nominare i vincitori dei bandi, tale atto rientrerà fra quanti saranno oggetto dell’azione legale che apriremo contro l’Università di Pisa una volta terminate le procedure di assegnazione degli incarichi di insegnamento."
L’intervento ha riportato una lettera di denuncia formale, già distribuita a tutti i docenti, delle numerose irregolarità contenute nel bando e nelle procedure di consegna delle domande, indirizzata al rettore dell’Università di Pisa, Prof. Marco Pasquali, e al ministero (MIUR). In calce alla lettera i precari stanno mettendo le firme dei vari docenti a contratto che aderiscono all’iniziativa.
Più tardi fuori si è svolta una piccola assemblea per fare bilancio della mattinata e soprattutto per capire come muoversi nell’immediato futuro. Si parla di futuro immediato proprio perchè, secondo alcuni, l’assegnazione dei bandi che coinvolgerà tutti i consigli di facoltà avverrà al massimo entro tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Entrambi i sindacati presenti si sono detti disponibili ad appoggiare fattivamente i lavoratori coinvolti. Già la prossima settimana sembra ci sarà un’incontro con i sindacati per programmare al meglio le prossime mosse. E’ stato inoltre specificato come sia importante riuscire ad evitare le divisioni classiche che intercorrono tra le sigle sindacali, per il bene della causa.
Oltre a questo c’è da registrare ancora una volta l’atteggiamento di molti docenti che sono entrati in seduta del consiglio firmando la presenza e andandosene subito dopo. Un caso eclatante si è avuto quando perfino una docente in pensione da diversi anni si è presentata per firmare la presenza, probabilmente per paura non si raggiungesse il numero legale. D’altronde quali altre preoccupazioni possono avere gli ordinari che grazie al parlamento si sono visti aumentare gli stipendi proprio due settimane fa ?
L’aumento deciso dalle camere, ci fa notare un precario, nelle casse dell’ateneo pisano sembra vada ad incidere proprio su quei 3 milioni circa che da bilancio previsionale erano stati diretti nel settore didattico, senza che ancora si fosse capito bene in quali tasche sarebbero andate. Adesso lo abbiamo capito, la sintonia tra i vari palazzi, dal centro alla periferia, viaggia su canali quasi telepatici.
L’unico ad avere qualche preoccupazione stamani è stato il preside Iacono, che si è scaldato eccessivamente nei confronti di un giornalista che chiedeva soltanto se poteva entrare con la telecamera e che si è visto rispondere con un rifiuto piuttosto acceso.
Arrivano intanto i comunicati dalle realtà politiche cittadine (dopo quelli già pubblicati nei giorni scorsi). Rifondazione dichiara di essere pronta a intraprendere le vie legali sulle irregolarità riscontrate nella partecipazione ai bandi, cosa che è stata annunciata pure dalla stessa assemblea dei precari della ricerca e della didattica.
Vinz
Rifondazione: «Se l’Università di Pisa non ritira i bandi della vergogna, pronti alle vie legali»
Rifondazione Comunista ha partecipato al presidio indetto dall’Assemblea dei ricercatori e docenti precari dell’Università di Pisa a Palazzo Quaratesi, mentre il Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia era impegnato a designare in tutta fretta i vincitori dei «bandi della vergogna» e a ribandire i 25 posti di insegnamento a titolo gratuito, andati deserti grazie alla campagna degli stessi precari «Io gratis non lavoro».
Ci auguriamo che il Consiglio di Facoltà di Lettere si assuma per intero le proprie responsabilità, senza scaricarle sul Rettore: i molti vizi formali dei bandi denunciati dai precari al Ministero, così come l’incompatibilità a norma dei regolamenti d’ateneo tra il dottorato, gli assegni di ricerca e gli incarichi di insegnamento dovrebbero costituire ragioni sufficienti per sospendere l’intera procedura di selezione. Se così non fosse, la difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori, come dell’intera comunità universitaria esposta dai contratti gratuiti a una deflagrante concorrenza al ribasso, richiederà che si passi alle vie legali.
Rifondazione Comunista offre il suo pieno appoggio politico e logistico alla contestazione dei bandi per via giudiziaria. Simili azioni uniscono, infatti, alle questioni strettamente sindacali sui diritti dei lavoratori una battaglia più generale per la salvaguardia dell’università pubblica e della libertà d’insegnamento. Per queste ragioni spiace ma non sorprende che il Partito Democratico, che proprio a Pisa vanta nomi illustri come l’ex rettore Luciano Modica, non si sia finora schierato a fianco dei docenti precari licenziati e sfruttati, pronunciando parole chiare contro i contratti di insegnamento gratuito.
Pisa, 23 luglio 2009
Federico Oliveri
Responsabile provinciale università e ricerca
Rifondazione Comunista Pisa
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