A fuoco il portone della sede di Rifondazione comunista

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Pisa – Una tanica di benzina. Una
vampata. Qualcuno nota alcune persone in fuga da via Battichiodi. Va a fuoco così,
in poco tempo, il portone di legno della sede di Rifondazione comunista, in
pieno centro storico.

Ci risiamo. Sempre di notte. E alzano
ancora il tiro: dalle minacce accompagnate da svastiche sbombolettate
sui muri dei luoghi della sinistra alternativa pisana, alla bombetta
fatta esplodere nel giardino dello Spazio antagonista Newroz. Ma stavolta hanno
usato il fuoco.

Secondo i primi rilievi di
polizia e carabinieri è stato utilizzato un liquido infiammabile che ha
parzialmente incendiato il portone. Al momento non ci sono state rivendicazioni
e la sede di Rifondazione è chiusa per i rilievi della polizia scientifica.

Per Roberto Cini, della
segreteria provinciale del Prc di Pisa "é l’ennesimo atto di vigliaccheria
che da un mese colpisce le sedi pisane dei partiti di sinistra, dei movimenti
studenteschi e dei centri sociali".

È fin troppo chiaro a tutti qual
è la matrice di un atto così vigliacco: anche a Pisa, dopo anni di tentativi
maldestri e malriusciti, la destra fascista torna a farsi sentire.

Vale la pena allora ricordare la
coincidenza temporale in cui fatti di questo genere, inauditi finora in una
città dalle combattive radici antifasciste, hanno cominciato a diventare quasi una
ripetitiva routine: da quando cioè il
consigliere comunale Diego Petrucci (Pdl) ha sdoganato i fascisti a Pisa, di
fatto con l’avallo del Consiglio a cui appartiene. Il consigliere del Pdl, noto
per le sue “battaglie
contro gli “stranieri” e il degrado (campagna che trova, per inciso, una sponda
indiretta nella politica inaugurata dal sindaco Filippeschi – vedi le ordinanze
contro i migranti e lo sgombero, annunciato oggi,
dei campi rom), all’inizio dell’autunno ha
sponsorizzato, con tanto di annuncio
stampa
, l’apertura di una sede di Blocco studentesco, l’organizzazione
dichiaratamente neofascista responsabile, tra l’altro, dell’assalto
alla manifestazione studentesca a Piazza Navona
.

Contemporaneamente sono
comparsi a Pisa i fascisti dichiarati di Gioventù
italiana
, quattro gatti con velleità populistiche che comunque attaccano
striscioni e si presentano nelle piazze. Quasi contemporaneamente sono comparsi
a Pisa gli annunci della formazione del nucleo pisano di un altro gruppo
neofascista, Casapound,
proveniente da una scissione da Fiamma tricolore. E, come se niente fosse, è notizia di qualche
settimana fa
che il Comune ha assegnato a un’altra organizzazione cripto
(ma neanche troppo)-fascista, Laboratorio 99 (nel cui comitato di direzione
figura Diego Petrucci), l’uso della palestra delle Scuole medie (!) Fibonacci,
intitolata per l’occasione all’eroe pugilistico del Ventennio, Primo Carnera.

Per la cronaca: Diego Petrucci
risulta il consigliere
più votato a Pisa
alle ultime elezioni, con 549 voti.

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