Comunicato dell’Onda romana dopo le cariche alla Sapienza.

Pubblichiamo il comunicato degli studenti dell’Onda di Roma, caricati oggi alla Sapienza: 18.03.2009 L’Onda non si ferma!
Siamo entrati in una nuova era, oggi possiamo dirlo con chiarezza, senza
equivoci. La recessione è realtà concreta, il governo non ha dubbi: polizia
contro gli studenti, polizia contro chi dissente, polizia e cariche contro
chi la crisi non vuole pagarla! La mattinata della Sapienza ci parla di
questo, ci parla del vuoto di democrazia che riguarda questo paese e la
città di Roma, con il suo protocollo contro i cortei.
 
Attacco al diritto di
sciopero (oggi lo sciopero era stato indetto dalla Cgil-Flc), attacco alla
libertà di movimento, tutto condito da una retorica securitaria che
militarizza le strade e impone nuovi proibizionismi. Ma questa mattina ci è
stato tutto più chiaro. Dietro quella retorica, dietro i manganelli che
colpiscono gli studenti inermi, c’è un disegno molto definito: sospendere le
regole democratiche e governare i conflitti sociali generati dalla crisi
attraverso lo stato d’eccezione e il controllo.
 
Ma un’altra cosa importante abbiamo imparato questa mattina alla Sapienza,
già dalla prima mattinata, poi durante le cariche: l’Onda non è morta,
l’Onda non è un ricordo di giovinezza, l’Onda è viva e non intende fermarsi,
l’Onda fa paura! Ci siamo ritrovati in un migliaio di studenti, tra studenti
medi e universitari, abbiamo ripreso il nostro cammino, perché i motivi
della nostra rabbia non sono svaniti. La legge 133, infatti, non è stata
ritirata, il Dl 180 è diventato legge il 7 gennaio, il Dl Aprea è in via di
approvazione, la crisi economica dilaga e il governo regala soldi a banche e
imprese, dimenticandosi degli studenti, dei giovani precari, delle nuove
povertà, dei lavoratori, dei migranti, delle donne. Dunque senza paura ci
siamo ripresi l’università e abbiamo rivendicato il nostro diritto a
scioperare, il diritto ad esprimere la nostra indignazione.
 
Nulla da fare,
la prima carica presso l’entrata di P.le Aldo Moro, poi a seguire presso
l’entrata di via De Lollis, infine viale Regina Margherita, l’intera
università la Sapienza è stata cinta d’assedio da centinaia di agenti in
assetto anti-sommossa (polizia, carabinieri, guardia di finanza), a ribadire
la continuità tra il governo e Frati, magnifico Rettore chiuso nel suo
rettorato.
Evidentemente la mattinata ci consegna una sfida molto importante e,
soprattutto, ci indica una verifica non rimandabile.
 
In primo luogo la
verifica: cosa pensa la Cgil delle cariche di questa mattina? Ritiene ancora
valido e difendibile l’accordo siglato la scorsa settimana con il prefetto e
la giunta sulla questione dei cortei? Chiediamo una immediata presa di
posizione, le cariche di questa mattina non sono una questione privata, ma
sono un attacco chiaro ai diritti di tutte e tutti, studenti, ma anche
lavoratori. In secondo luogo la sfida: dobbiamo promuovere una grande
campagna politica sulla libertà di movimento, per il diritto di sciopero!
Quest’oggi saremo in assemblea cittadina in vista della contestazione al G14
sulla crisi, il lavoro e gli ammortizzatori sociali che si terrà a Roma il
28 di marzo, per ribadire che la formazione e gli studenti hanno bisogno di
nuovi diritti e garanzie contro la crisi e contro la precarietà.
 
Domani alle
ore 16 ci ritroveremo di fronte la facoltà di Igiene per reclamare
l’autogestione degli spazi, della socialità e dei saperi all’interno
dell’università militarizzata da Frati. Ma è durante la prossima settimana
che dobbiamo rilanciare con forza la mobilitazione: in primo luogo un
appuntamento pubblico mercoledì 25 mattina per ribadire che l’università non
è una gabbia e che il Rettore Frati deve vergognarsi per il suo allineamento
alle politiche del governo e del comune (ndr. OmniRoma); in secondo luogo
una grande assemblea pubblica per giovedì 26 marzo dove invitiamo
l’università tutta, i sindacati, i lavoratori e le forze politiche che
intendono respingere le politiche securitarie del governo, il protocollo
anti-cortei e l’attacco al diritto di sciopero. Infine il 28 marzo saremo in
piazza, con un grande spezzone dell’Onda, contro i potenti della terra e
contro la crisi economica!
 
Ci bloccano il futuro, continueremo a bloccare la città!
 
* *
*Sapienza in Onda*
* *
 
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