Presidio davanti al Rettorato, scongiurato l’aumento delle tasse

Galleria Foto. Pisa_ Stamattina già dalle 10.00 un nutrito gruppo di studenti si è presentato di fronte al palazzo “Alla Giornata”. All’interno il CdA d’Ateneo, al punto 4 dell’ odg la discussione sulla proposta di aumento delle tasse per gli studenti fuori corso.

Il palazzo dis-occupato nella tarda serata, è stato al centro della protesta negli ultimi giorni.

Fuori, nonostante il caldo cocente, molti studenti si sono messi ad aspettare l’esito della discussione del consiglio, nel frattempo alcuni hanno rilasciato dichiarazioni ai giornali. Presenti, con striscioni appesi al Rettorato, sia la lista “Sinistra Per…” che dal suo sito aveva promosso l’appuntamento, sia gli studenti dell’Onda, reduci da una occupazione terminata nella notte.

Non sono mancati due o tre studenti, rappresentanti della lista “Ateneo Studenti” che vista la scarsa presenza hanno evitato di appendere striscioni.
Ad un certo punto sono spuntati cinque o sei studenti con sottobraccio uno striscione, tale striscione è stato dispiegato, proprio sotto quello dell’Onda, e tra l’incredulità dei presenti, è apparsa la scritta: “Studenti per le libertà – Azione Universitaria”. Si è subito avvicinato un gruppo di studenti dell’Onda che ha invitato i “destri” a togliere lo striscione ed andarsene nel minor tempo possibile, ricordandogli che visto che non erano presenti quando il loro governo varava i tagli della 133, adesso che l’Ateneo, in linea con il governo, decideva di far pagare i tagli proprio agli studenti, non potevano certo lamentarsi, incoerentemente con quanto difeso fino a poco tempo fa. Non è servito nemmeno che gli animi si scaldassero più di tanto, i giovani del popolo delle libertà hanno subito ripiegato lo striscione e se ne sono andati. La loro era solo una provocazione, erano lì solo per avere l’ occasione, domani, di uscire con un comunicato a mezzo stampa, che dichiari il loro essere vittime dei soliti anti-democratici.

Più tardi alla protesta si è unito pure un gruppo di tecnici amministrativi a tempo determinato, i cosiddetti “stabilizzandi”, ovvero coloro che già da molto tempo aspettano di essere assunti a tempo indeterminato e che continuano ad aspettare nonostante concorsi, selezioni, molti anni di servizio nell’Università sulle spalle, ma soprattutto nonostante le risorse per le loro assunzioni adesso si siano pure liberate. Quel che manca è insomma la volontà dell’Ateneo.
Il punto che riguardava le stabilizzazioni era proprio poco dopo la discussione sulle tasse.

Verso mezzogiorno e mezzo sono usciti i rappresentanti degli studenti a riferire di quanto era stato discusso in consiglio.
Il Rettore, come promesso, non ha messo a votazione l’aumento delle tasse, la discussione si è articolata piuttosto sul problema, più generale, dei fuori corso.

A sentire quel che viene riportato, ci sembra che in quella sede si sia parlato con molta fumosità di tutto e di niente, soprattutto viene naturale chiedersi perchè un’organo tecnico quale è il consiglio d’amministrazione deve parlare di problemi tanto generali riguardanti la didattica e la politica d’Ateneo.

Alla fine c’è stata una votazione riguardante l’istituzione di un tavolo tecnico, per analizzare la problematica dell’alto numero di fuori corso nell’Ateneo pisano. La nota positiva è che la proposta di aumento delle tasse sembra congelata fino al prossimo anno, si spera dunque non ci saranno “colpi di mano” in pieno periodo estivo. In merito al tavolo tecnico hanno votato in maniera contraria, sia il rappresentante dei Collettivi, che quello di Sinistra Per….Ha invece votato a favore il rappresentante di Ateneo Studenti, che precedentemente alla riunione di stamani ha avuto un incontro con il Rettore, informazione questa, che lo stesso Pasquali ha reso pubblica nella seduta del consiglio.
Il tavolo di concertazione istituito da questo organo tecnico che si occupa del bilancio, non sembra essere stato istituito per discutere di una questione culturale e didattica. Piuttosto questo tavolo rafforza il timore che dietro questa proposta di aumento non ci sia, come dichiarato, una reale intenzione di occuparsi dei fuori corso, ma soltanto l’esigenza di incrementare le entrate.
“Entrate” che come al solito provengono dalle tasche degli studenti e “uscite” che diminuiscono grazie ai tagli ai servizi, alle esternalizzazioni tramite appalti al ribasso dell’offerta economica e dalla mancata stabilizzazione dei precari, molti dei quali a dicembre 2009 non avranno nemmeno la proroga dei contratti.
Un "grande piano" dettato da politiche di bilancio. Un piano di smantellamento dell’università pubblica e democratica.

Vinz

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