Il Tirreno e la pubblicità ipocrita alla variante urbanistica.

"Si alla variante che cambia la città. In arrivo 2.200 case, tre residenze universitarie e due nuovi parchi urbani", così Il Tirreno titolava la notizia dell’approvazione della variante urbanistica. Quello stesso provvedimento che prevede la demolizione del complesso Marchesi, in difesa del quale si sono mobilitati cittadini e associazioni, organizzando dibattiti, realizzando un videodocumentario, scrivendo lettere aperte alle istituzioni locali.

 

L’articolo del Tirreno sembra più una pubblicità che una notizia, una spiegazione dei fatti. Si presenta infatti ai lettori un elenco delle opere buone che il Comune porterà avanti, non toccando i tasti più deboli di quella stessa variante. Non si pretende che venga fatta un’analisi delle conseguenze o considerazioni di più ampio respiro sull’urbanità pisana – quelle spetterebbero ai "legislatori", prima di emanare provvedimenti! – ma che almeno si descrivesse per intero la faccenda, questo si.

 

Abbiamo documentato su questo blog la mobilitazione contro la demolizione del complesso e torniamo a dire che tutte quelle voci vanno ascoltate. Pur con i suoi limiti di gestibilità che tutti
hanno riconosciuto, il complesso Marchesi è una struttura ben radicata nella didattica
e nel sociale. "Prima ancora che un patrimonio
pubblico rappresenta un patrimonio del pubblico, con il quale qualunque
amministrazione si deve confrontare in maniera più ponderata di quanto
sia avvenuto nella circostanza che ha prodotto l’ipotesi della sua
demolizione", dicono le associazioni in difesa del complesso.

 

Si creano nuovi parchi urbani, nuove cittadelle dello sport, ma non si dice che con la demolizione del complesso Marchesi si andrà poi a consumare nuovo suolo per edificare nuove scuole. Suolo che adesso è verde urbano. 

Zeliha P.

 

 

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