Da lunedì i precari della ricerca e della didattica si asterranno dalle attività. Assemblee in tutte le facoltà.

Riportiamo innanzitutto il documento dell’assemblea dei Ricercatori Precari di Pisa:

L’assemblea della Rete nazionale dei Ricercatori precari – nodo di Pisa svoltasi ieri 9 ottobre ha deciso di avviare le seguenti iniziative per dare seguito alla mozione adottata in piazza dei cavalieri mercoledì 8:

  • sospensione della didattica per una settimana a partire da lunedì 13 (invitiamo tutti a dedicare la prima ora utile di sospensione al confronto con gli studenti sui contenuti della legge 133)
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  • per i precari che non hanno contratto incarichi didattici, astensione da ogni attività di assistenza non obbligatoria (ricevimenti, correzione tesi di laurea, etc.)
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  • astensione dalla partecipazione a eventuali sessioni di esame (inviteremo tutti i presidi a verificare la regolare composizione delle commisioni d’esame)
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  • rinnovo della richiesta a tutti i ricercatori strutturati di rinunciare ai corsi assegnati
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  • richiesta di un senato accademico aperto con all’ordine del giorno i punti della mozione approvata dall’assemblea dell’8 ottobre
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  • organizzazione, durante la settimana di sospensione, di assemblee di precari aperte agli studenti in ogni facoltà dell’ateneo
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Contemporaneamente, centinaia di studenti universitari stanno portando avanti l’occupazione del Polo didattico Carmignani, che sta svolgendo la funzione di epicentro della mobilitazione in quanto a organizzazione per le singole assemblee della prossima settimana nelle Facoltà, commissioni incaricate dei comunicati stampa, della sensibilizzazione all’esterno tramite volantinaggi nelle scuole e nella città tutta. Sono partiti inoltre tavoli di discussione sui temi centrali della protesta. Tutte le informazioni concernenti orari delle assemblee, documenti, comunicati sono presenti nel blog della mobilitazione: 133, Anche No !

Pubblichiamo di seguito il comunicato redatto questa mattina dagli studenti:

L’assemblea d’Ateneo dell’ 8 ottobre, che ha invaso Piazza dei Cavalieri, e’ ormai da considerarsi un pezzo di storia, l’occupazione del Polo Carmignani è invece una pagina ancora tutta da scrivere.

Questa occupazione vuole essere la base da cui far continuare la mobilitazione contro l’attacco verticale al sistema della formazione.

Dietro ai tagli alla spesa non ci sono contingenze economiche, ma un preciso progetto ideologico di smantellamento, in favore di una privatizzazione che a lungo termine diventerà totale. Se già oggi l’università’ "pubblica" è preclusa a molti, quella del futuro si annuncia elitaria e indirizzata nella sua didattica e nella sua ricerca da interessi privati, precludendo la possibilità’ di un sapere libero.

Crediamo che l’università’ non debba essere considerata una mera voce di spesa, ma una risorsa per la collettività’.

La posizione dell’ "Assemblea del Polo Occupato" sui significati della protesta e sulle strategie da adottare e’ chiara. Vogliamo esprimere con i fatti l’esigenza di opporci da subito alla legge Tremonti, in maniera conflittuale, spontaneamente, senza l’intermediazione di sigle piu’ o meno istituzionali.

Rigettiamo qualsiasi tentativo di compromesso, come quello messo in atto da parte della CRUI. Sappiamo di non poter aspettare i tempi estenuanti di senati accademici prudenti.

Crediamo tuttavia nella necessita’ di una protesta unita: tutte le forme di protesta devono esprimersi nella massima pluralita’ possibile, convergendo verso un unico fine.

Lo scopo comune è quello di costringere il governo a stralciare il provvedimento.

Il significato dell’occupazione del Polo Carmignani è quello di liberare uno spazio all’interno dell’ universita’, per coordinare i movimenti di mobilitazione nel nostro ateneo, facilitando i momenti di incontro fra studenti universitari e medi, ricercatori, docenti, ma anche e soprattutto con tutte le altre realta’ della formazione, dai comitati di genitori, ai precari dell’amministrazione e dei servizi esternalizzati.

Invitiamo quindi tutti/e ad attraversare questo spazio, per contribuire con le proprie esperienze o con la semplice voglia di reagire.

Non vogliamo chiuderci qua dentro, vogliamo piuttosto che da qui la protesta dilaghi ovunque, in altre facolta’,in altre scuole, in altre città.

Ogni mattina usciremo dal polo Carmignani occupato, come mille rivoli di un torrente, per diffondere la lotta e mobilitarci. Ogni sera confluiremo nuovamente qui per trasformare il torrente in un fiume in piena, inarrestabile.

Assemblea Polo Occupato, 10/10/2008

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