Si conferma per l’ennesima volta la difficile situazione incui versa la condizione lavorativa di migliaia di persone. Solo tra le aziendecontrollate il 60% è risultata non in regola.
In particolare il 59,4% delle aziende sono inadempienti. La Toscana si attesta intornoal 59,67% mentre il resto del paese registra il 51% di irregolarità neicontrolli.
LaProvincia, come del resto gli anni passati, ha presentato l’indaginefatta insieme all’univesità di Pisa, tenendo conto dei settori dove più spessosono state gravi inadempienze: il settore edile, quello agricolo, i servizidomestici ed alla persona.
I risultati hanno confermato un grande utilizzo dimanodopera migrante sotto-pagata e senza contratto. Il lavoro completamente anero è lo 0,22% (Toscana 0,3%; Italia 0,27%). I ricercatori individuano,inoltre, una grossa fetta di lavoro cosiddetto grigio, che rientra nei canonidi legge ma non si realizza nella mansione svolta, non garantisce i livelliretributivi e contributivi fissati dalla contrattazione collettiva, avvienesenza rispettare gli orari e implica ore di straordinario .
Nel 2007 il totale regionale è stato di 72.224 (nel 2006 erastato 72.456), quello nazionale di 912.615 (nel 2006 era stato superiore dicirca 15.500 casi), mentre quello provinciale pisano di 7.513 (nel 2006 erastato 7.531), di cui 337 inagricoltura, 6.873 inindustria e servizi, 303 nel pubblico impiego. Nelle altre province toscanel’intervallo va dai 3.782 di Prato (3.786 l’anno prima) ai 17.726 di Firenze (17.280 l’anno prima).Variazione tendenziale del numero di incidenti. Tra 2001 e 2007 il trend pisanoè stato del -11%: nelle altre province toscane il ‘range’ va dal -25% di Pratoal +7% di Livorno.
Incidenti mortali.Nel 2007 inItalia ne sono accaduti 1.207 (contro i 1.341 del 2006), in Toscana 68 (controi 99 del 2006) e in provincia di Pisa 7 (come nel 2006). Nel nostro territorio,peraltro, la stima dei decessi calcolata come numero rilevato ogni 10milaaddetti, evidenzia una performance molto positiva in termini tendenziali, parial -50% sul 2001.
I soggetti più esposti all’irregolarità sonoextracomunitari, donne, percettori di indennità e sussidi, giovani coinvoltinelle diffuse forme di precariato.
C. Muraglione
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