Ispettori del lavoro: 1.000 aziende irregolari, 500 lavoratori a “nero”.

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Pisa – La Direzione Provinciale del lavoro ha illustrato
ieri (3018ndr) i risultati dell’attività di controllo effettuati nel 2007. I
controlli hanno portato al riscontro di irregolarità per più di mille aziende.
Sono state fatte 1.724 ispezioni  con un
incremento del 111%. Irregolarità sono state riscontate in 1.024 aziende (60%).

Su 1.724 lavoratori occupati 904 erano irregolari, di cui
447 completamente a nero. Sono stati notificati 1.627 illeciti amministrativi.
Dal punto di vista finanziario sono state riscosse € 850.751 di sanzioni
amministrative e  2 milioni di euro di
contributi recuperati. Questi dati confermano le perplessità di chi da anni sta
criticando la gestione del cosiddetto “modello Toscano” tanto osannato dai vari
leader DS.

Nei cantieri edili la situazione si fa più grave. Su 637
aziende ispezionate 431 erano irregolari(67%, sette punti percentuali in più
rispetto alla media). I lavoratori controllati sono stati 1.285 di cui sono
risultati irregolari 177. Tra questi, 63 lavoratori erano completamente a
“nero”, 13 “clandestini”. Dal punto di vista sanzionatorio ne sono state
irrogate 282 (amministrative) e 86 (penali).

Le ipotesi di reato riscontrate vanno dalla sicurezza e
prevenzione infortuni (121), condotta antisindacale (1), omesso versamento
delle ritenute operate sulle retribuzioni dei dipendenti (49), lavoro minorile
(15) e per impiego di migranti non in regola.

Oggi più di prima la comunità dovrebbe riflettere sulla
gravità di questi dati, che non rappresentano l’interezza del fenomeno. La
Politica di salotto dovrebbe tener conto della distanza che vi è tra i problemi
reali della gente e le priorità promosse dal 
Palazzo. Cade un Governo ma non cambia la musica. Legge elettorale e
guerra in Afghanistan, omicidio di Erba e la Canna d’erba. Ma siccome gli
imprenditori prendono tanti soldi dalle finanziarie di Stato, vogliono
distruggere la capacità d’intervento sindacale e vogliono imporre ritmi
produttivi, che lo Stato tuteli fino a fondo almeno il luogo di lavoro.

 

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