La Nazione e il “fare notizia”. Ma per chi?

Pubblichiamo il comunicato pervenutoci, scritto da cittadini solidali con le famiglie sfollate dal campo delle Bocchette, in merito all’articolo "Un boato, poi le fiamme divorano tutte le baracche", comparso su La Nazione del 15 Febbraio 2009:

Siamo rimasti allibiti dall’articolo comparso sulla Nazione del 15 febbraio dedicato al drammatico incendio che ha distrutto l’accampamento abusivo di Cisanello, secondo il quale dei fantomatici “ragazzi universitari” avrebbero invitato le famiglie vittime del rogo a stabilirsi nell’ex-asilo occupato a Ghezzano e che queste avrebbero rifiutato per non schierarsi contro il sindaco.

La notizia, che a quanto pare è stata data ai giornalisti dal “capo clan” dell’accampamento, è del tutto infondata ed è gravissimo che il redattore dell’articolo non si sia preoccupato di verificarla prima di pubblicarla. È ancora più grave dal momento che da giorni è in atto un tentativo da parte delle istituzioni di rappresentare l’occupazione delle 15 famiglie sfollate dal campo delle Bocchette come un gesto contro l’amministrazione comunale pisana, compiuto da un manipolo di disperati , strumentalizzati dal movimento.

Ci teniamo dunque a ribadire che l’occupazione dell’ex-asilo è stata dettata esclusivamente dalla necessità di uomini, donne e bambini che, vessati da un’alluvione, non hanno trovato alcun aiuto da parte delle istituzioni ma che, per fortuna, hanno incontrato la solidarietà di decine e decine di cittadini e associazioni, certamente non classificabili sotto l’ambigua etichetta di “sinistra radicale” e tra cui anzi ci sono sicuramente molti elettori del Pd. Tra l’altro la proposta degli occupanti è stata fin da subito quella di una soluzione da trovare tramite un tavolo che coinvolgesse più comuni, non solo all’interno della provincia di Pisa, ma di tutta la Regione. Ci sembra che tale proposta sia assolutamente in linea con le posizioni espresse più volte in questi giorni proprio dal sindaco Filippeschi.

Per quanto riguarda le famiglie vittime dell’incendio a Cisanello, mai sono state invitate a stabilirsi nella struttura di Ghezzano, che ospita già più di 50 persone. Certamente però questo episodio è l’ennesima dimostrazione che la questione degli accampamenti abusivi non può essere gestita solo con proclami securitari e legalisti: dietro l’etichetta “allarme sicurezza”, coniata da qualche anno dai nostri governanti di destra e di sinistra, stanno centinaia di persone che vivono ogni giorno in una condizione di estrema povertà e isolamento e che rischiano persino di morire annegati o bruciati. Chi penserà alla loro sicurezza?

I/le cittadini/e solidali con le famiglie sfollate dal campo delle Bocchette

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