Sfratti: 37 (su 43) comuni in emergenza abitativa senza proroga.

Dramma sfratti in Toscana. Dei 43 Comuni considerati dalla legge (61 dell´89) «a alta tensione abitativa» e che finora avevano sempre goduto di tutte le proroghe concesse dai vari governi, adesso ne restano solo sei. Firenze, Bagno a Ripoli, Campi, Impruneta, Scandicci e Sesto sono i soli in cui sarà possibile rimandare gli sfratti fino al 30 giugno. A Pisa, Siena, Livorno, Arezzo, Grosseto, Viareggio, Pistoia, Prato, Piombino, Empoli, Carrara, solo per fare alcuni esempi delle 37 città e centri minori esclusi dalla proroga, gli sfratti partono da subito. Così ha deciso il decreto sull´emergenza abitativa del ministro Matteoli, pubblicato sulla gazzetta ufficiale lo scorso 20 ottobre.
Un decreto, dice il ministro, deciso per fare fronte al disagio abitativo di tante persone. Ma valido solo per chi viva in grandi città, anzi in città capoluoghi di aree metropolitane o in altri Comuni con urgenti problemi abitativi purchè confinino con il capoluogo.
Siccome l´unica città al centro di un´area metropolitana in Toscana è Firenze, solo Firenze ottiene la proroga insieme a cinque Comuni della cintura: quelli confinanti. Calenzano, per esempio, che ha la sfortuna di non avere neanche un lembo di territorio che combaci con quello fiorentino ne è escluso, pur essendo a due passi e dovendo sopportare il peso dell´emergenza casa scaturita da Firenze o Prato.
Identiche le clausole sulle famiglie che hanno diritto a vedersi rimandare lo sfratto: con meno di 27.000 euro di reddito e con figli, malati terminali o handicappati in casa, oppure di ultra sessantacinquenni. Quel che cambia è l´estensione. A Pisa 300 famiglie, di cui 170 con sentenza già definitiva, adesso rischiano di essere immediatamente sfrattate. Non si riesce a comprendere il motivo per cui sarà concessa solo alle aree metropolitane, escludendo città come Pisa che sono riconosciute per legge ad alta tensione abitativa. In particolare, Pisa accoglie un´università statale con oltre 50 mila iscritti, più della metà domiciliati in città, con i comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme e Cascina arriva a 200.000 abitanti.
(LaRepubblica) 
 
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Fino al 15 ottobre niente sfratti. Poi
solo campagna elettorale.

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