Pisa – La città della Torre
Pendente vive un momento particolare. Il
distacco tra amministratori e cittadini si fa sempre più ampio. Dinnanzi ai
problemi reali della gente, Fontaneschi&Co. continuano a prendersela con i
più deboli ed a tralasciare le vere questioni che riguardano da vicino anche
chi li ha votati. Secondo quanto riferiscono i Comunisti Italiani la città
rischia di perdere circa 10 milioni di euro d’investimenti regionali sull’edilizia
sociale. Per dovere di cronaca va ricordato che tra i maggiori esponenti del
partito figura l’ex assessore alla casa Montano, carismatico leader capace di
grandi promesse e pochi fatti. Anche se contestualmente bisogna ammettere l’impossibilità
di migliorie dovute all’intransigenza dell’ex sindaco Fontanelli, cosa che
teneva a ricordare in tutte le sedi di dibattito sull’emergenza casa, l’ex
assessore forse avrebbe fatto meglio a dimettersi all’epoca, invece di sgolarsi
ora dall’opposizione.
Tornando ai fatti importanti la
città vive un momento drammatico: nel 2007 sono state emesse 360 ordinanze di
sfratto di cui 160 esecutive. Il 50% sono dovute a morosità. Circa 70 alloggi
del centro storico sono stati richiesti dal comune senza trovare un’alternativa
a chi vi abita ed in più si vorrebbero liberare anche quelli di via Garibaldi. E
ciò senza che vi sia un minimo investimento pubblico sull’edilizia. L’ultima
finanziaria Prodi prevedeva che per ogni licenza privata di ristrutturazione di
immobili una parte di questi dovesse essere data ad alloggi popolari o a condizioni agevolate come l’affitto
calmierato (operazione che da sempre a Pisa ha avuto effetti irrisori). I
profitti ottenuti dalla vendita di alloggi sociali (per un valore di 2 milioni
di euro) sono finiti alla Regione e se ne sono perse le tracce, ed il piano
regionale varato nel luglio 2008 è stato sospeso per 6 mesi. Del totale di 7
milioni, 1 milione 635 mila dovevano andare alla ristrutturazione mentre 5
milioni e 400mila alla costruzione di nuovi alloggi. Vi sono 31 alloggi al Cep e
31 in
via Norvegia che sono fermi mentre decine di appartamenti non sono stati ancora
assegnati per mancanza di fondi (?) Il tutto rientra nell’incapacità del PD di
intervenire nella questione con coerenza, in un contesto in cui a far da
padroni sono i mattonai e gli speculatori.
Al di là delle polemiche
politiche rimane il problema, e Montano lo conosceva benissimo dopo 8 anni di
mandato in comune, l’edilizia popolare a Pisa è ferma da decenni mentre quella
privata imperversa. Alle vecchie questioni (le speculazioni all’ex-mattonaia,all’ex-enel,
al palazzo Pampana, agli alloggi inpdap che in questi anni sono stati più volte
denunciati dai movimenti di lotta cittadini come univant e prendocasa), si aggiungono nuove questioni
come l’area dell’ospedale o quella di porta nuova. Necessita un intervento
forte. Questa amministrazione ne sarà capace?
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