La Polizia picchia a Roma, mentre la Gelmini parla con i partitini universitari.

Dopo l’importante giornata di ieri a Pisa, culminata con l’occupazione della Sapienza, oggi è un’altra giornata di lotta in molte città italiane. Da Nord a Sud la protesta dilaga, dalle scuole alle università. E tutto ciò mentre la ministra Gelmini incontrava delegazioni di pseudo-rappresentati degli studenti e la celere picchiava gli studenti romani. Domani probabilmente Berlusconi dirà che non è vero, ma intanto la polizia picchia gli studenti e la Borsa va giù, sempre più giù. Per non parlare dei soldi regalati ai banchieri, il Governo deve prendersela con qualcun altro. Se poi anche la stampa sta al gioco anticipando le scelte repressive del governo allora il cerchio quadra. Gente come Vittorio Feltri e Renato Farina (autori degli articoli pro-polizia nelle scuole) da sempre hanno servito più padroni tra cui anche i servizi segreti). La cronaca di Roma parla di un corteo che parte dal Circo Massimo per giungere a piazza Navona. Migliaia di studenti senza autorizzazione della Prefettura arrivano davanti a Montecitorio, come era stato inizialmente stabilito. Una parte del corteo si è poi diretta al ministero dell’Istruzione. In serata, la protesta ha fatto irruzione nel Festival del Film in corso all’Auditorium. Circa mille ragazzi si sono seduti tra gli stand del villaggio, ostacolando il normale via vai di spettatori e addetti ai lavori e gridano slogan contro i ministri Gelmini, Tremonti e Brunetta. Quattro studentesse con un striscione blu, dove si legge ‘Pericolo, movimento irrappresentabile’, sono anche riuscite a sfilare sul red carpet e sono state identificate dalla Digos. La protesta si è risolta dopo circa due ore con qualche tafferuglio determinato da manganelli roteanti senza motivo.
Intanto nella capitale si è tenuta oggi la giornata di audizioni delle cosiddette rappresentanze studentesche davanti al ministro dell’Istruzione. L’Unione degli Studenti ha consegnato una lettera alla Gelmini, rifiutandosi, però, di sedere al tavolo finché i decreti non verranno ritirati. ”Il ministro – riferisce l’Uds – ha temporeggiato e invitato nuovamente gli studenti a leggere i suoi decreti”. Cioè, sono stati accusati di non aver capito granchè. Addirittura anche la delegazione di Azione Universitaria è stata ricevuta dalla ministra.Anche se non rappresentano nessuno i destrorsi dicono che l’incontro è stato ”leale ma serrato”. Ovvero testa china e pedalare.
Mentre in Italia centinaia di migliaia di persone protestano e marciano per fermare l’asse Gelmini-Tremonti questi si vedono con quattro studenti eletti dal 5% del popolo studentesco. Tra cui non incontra chi protesta, ma solo chi traballa nelle assemblee e chi nelle assemblee proprio non ci va.
Qualcuno dovrebbe dire a Tremonti e Gelmini che di 133 esiste solo quella dell’Alfa Romeo e non la fanno più.
La democrazia è ben altro.
 
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