Pisa, 24.02.09. Dopo due settimane di accese polemiche, tentativi di strumentalizzazione da parte di partiti di destra, deliri securitari da parte di forze di centro sinistra, ma anche di solidarietà da parte di tante organizzazioni e cittadini – e soprattutto dopo due settimane di lotta da parte di 51 rom -, sembra affacciarsi una soluzione.
I rappresentanti di alcune cooperative hanno infatti incontrato gli occupanti e l’Assemblea Antirazzista per esporre il piano previsto per permettere l’abbandono dell’ex-asilo da parte delle persone che ancora vi abitano. Il piano in questione prevede il pieno riconoscimento delle richieste fatte dagli occupanti fin dal primo giorno, richieste incentrate non sul tentativo di ottenere un trattamento di favore, bensì sul tentativo di veder riconosciuti i propri più basilari diritti in quanto cittadini.
Ma veniamo ai fatti: le famiglie riceveranno accoglienza gratuita in una serie di strutture temporanee, fino ad un massimo di due mesi di permanenza. Si tratta di ostelli, bed & breakfast e case messe a disposizione dalla Caritas, il tutto dislocato sui territori di Pisa, San Giuliano, Vecchiano, Fucecchio, Stagno e Livorno. Ma ciò che è più importante è che le famiglie non verranno semplicemente ospitate per questo lasso di tempo, bensì riceveranno (quelle che non la hanno già), la cittadinanza d’emergenza. Questo passaggio garantirà loro la possibilità di trovare un lavoro regolare e di avere accesso ai servizi sociali. Insomma, di essere considerati cittadini al pari di tutti gli altri.
Il primo tipo di intervento che si renderà necessario una volta ottenuta la residenza d’emergenza sarà lo sviluppo di un percorso di mediazione abitativa, in grado di aiutare queste persone a superare finalmente e definitivamente una situazione emergenziale trovando una casa. La speranza è dunque che venga intrapreso al più presto un percorso che accorci il più possibile il periodo di permanenza di queste persone all’interno delle strutture in cui verranno ospitate.
Il risultato ottenuto deve essere considerato senza dubbio una vera e propria vittoria di tutta quella Pisa solidale che in queste settimane si è opposta concretamente alle bieche politiche securitarie che stanno prendendo piede sempre di più anche sul nostro territorio.
Il risultato ottenuto deve essere considerato senza dubbio una vera e propria vittoria di tutta quella Pisa solidale che in queste settimane si è opposta concretamente alle bieche politiche securitarie che stanno prendendo piede sempre di più anche sul nostro territorio.
Ricordiamo che l’iniziale proposta del Comune di Pisa all’emergenza delle famiglie Rom è stata quella di ospitare solo i bambini per una sola notte in una struttura a Calabrone. Successivamente all’occupazione da parte delle famiglie dell’ex-asilo, per giorni esponenti del Pd, del Pdl e della Lega si sono contesi il dubbio onore di avanzare la proposta di risoluzione più ferma e dura della situazione. Si è assistito poi ad un tentativo di sgombero e addirittura a due maldestri tentativi di presidio da parte di tre personaggi del Carroccio locale (vedi Presidio Lega Nord, 19.02.09 – Quattro leghisti, 21.02.09)
Ma a fronte di tutto questo ridicolo teatrino si è verificato un fenomeno nuovo: 51 Rom, hanno deciso di dire basta ad ogni tentativo di ricacciarli ai margini della società. Hanno detto no a chi consigliava loro, dopo l’alluvione, di tornare alle loro baracche in attesa di una fantomatica soluzione. Hanno resistito a chi ha tentato di spaventarli schierando forze di polizia e gendarmi vari. Hanno portato avanti una difficile battaglia per la dignità, per non essere costretti a tornare a vivere sotto un ponte e, con l’aiuto di tante persone stufe di sentir parlare di ronde e sicurezza, hanno vinto questa battaglia.
Non hanno vinto ancora, tuttavia, la guerra: niente vieta che i due mesi previsti per l’attuazione di un percorso di mediazione abitativa non portino a niente. Niente vieta che si tenti, magari con più calma, di ricacciare ancora una volta il problema degli accampamenti, dei campi, sotto il tappeto. Insomma, la lotta continua.
Presidio contro lo sgombero (12 Febbraio 2009) – Pranzo di solidarietà all’ex-asilo occupato (15 Febbraio 2009)
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