Pisa, 8.11.08. Dopo diversi presidi tra il Duomo e le Logge di Banchi, e la grande cena senegale conclusasi con un corteo spontaneo per le vie della città, l’assemblea antirazzista ha organizzato una cena sotto le logge di Banchi in vista della manifestazione cittadina che si terrà a Pisa il 22 novembre (il ritrovo sarà alle 16 in Piazza Sant’Antonio).
Durante il consiglio comunale di giovedì 6 novembre è stato approvato, con un inquietante consenso trasversale che va dal Pd, che sui giornali locali ha recentemente vantato il proprio credo antirazzista, ad Alleanza Nazionale, da sempre impegnata in campagne discriminatorie nei confronti dei migranti, il famoso Patto per la sicurezza. Si tratta di un documento, che lunedì verrà prontamente consegnato al Prefetto, che costituisce di fatto il predudio alle tre ordinanze che il Comitato per la sicurezza sta per approvare. Si tratta, come ormai molti sanno, di ordinanze discriminatorie, che tentano malamente di affrontare complessi problemi di ordine sociale attraverso beceri provvedimenti di ordine pubblico. Un esempio tra tutti, è costituito dell’ormai nota ordinanza anti-borsoni.
Al pericoloso scenario politico che si sta delienando nella nostra città ieri sera hanno risposto tantissime persone decise a contrapporre ad ogni tentativo discriminatorio un modello di socialità, di stare insieme, realmente antirazzista. La cena di ieri sera ha infatti visto unite la comunità senegalese che risiede sul nostro territorio e quella rom, composta da molte delle persone che risiedono in quei campi che la giunta cittadina conta di spazzare via a colpi di ordinanze. A partire dalle 19 le Logge di Banchi, già piene di persone intente ad assistere all’interessante lezione del professor Podestà dedicata alla crisi economica, si sono ulteriormente animate: sono stati montati i tavoli e le panche necessari ad accogliere una cena che prevede circa trecento invitati.
Oltre ai tavoli e alle panche viene montato anche un impianto audio che servirà, dopo la cena, a diffondere musica e interventi.
Sono circa le 20:30 quando tutto è pronto: dopo la cena a base di piatti senegalesi dell’undici ottobre in Banchi e il pranzo a base di piatti rom del ventisei ottobre al Newroz, stasera la cena sarà a base di piatti italiani: spezzatino con patate, tiramisù, vino rosso.
Dopo la cena iniziano le danze: i più attivi sono i ragazzi senegalesi e i bambini rom, che ballano insieme per ore.
Sono circa le 20:30 quando tutto è pronto: dopo la cena a base di piatti senegalesi dell’undici ottobre in Banchi e il pranzo a base di piatti rom del ventisei ottobre al Newroz, stasera la cena sarà a base di piatti italiani: spezzatino con patate, tiramisù, vino rosso.
Dopo la cena iniziano le danze: i più attivi sono i ragazzi senegalesi e i bambini rom, che ballano insieme per ore.
Ogni tanto la musica viene interrotta da interventi che ricordano la manifestazione del ventidue novembre, che costituirà non il momento conclusivo del percorso antirazzista attivo ormai da mesi, ma di certo uno dei momenti più importanti.
La manifestazione infatti, che vede già l’adesione di moltissime associazioni e realtà politiche, costituirà, nelle intenzioni degli organizzatori, il momento in cui scenderà in piazza tutta quella parte di città che non si riconosce nei provvedimenti che il Comune si appresta a varare.
Lezioni universitarie in piazza, assemblee in mezzo alla strada (ieri pomeriggio in Piazza della Pera era presente un’assemblea di dottorandi pisani), cene in piazza, iniziative in aule occupate e feste autorganizzate: la giornata di ieri ha mostrato ancora una volta una Pisa diversa, fatta di partecipazione attiva, solidarietà e attivismo. Una Pisa che ultimamente sta sempre di più facendo sentire la propria voce.
Lezioni universitarie in piazza, assemblee in mezzo alla strada (ieri pomeriggio in Piazza della Pera era presente un’assemblea di dottorandi pisani), cene in piazza, iniziative in aule occupate e feste autorganizzate: la giornata di ieri ha mostrato ancora una volta una Pisa diversa, fatta di partecipazione attiva, solidarietà e attivismo. Una Pisa che ultimamente sta sempre di più facendo sentire la propria voce.
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